I 18 Comuni dell’area, insieme per uno sviluppo responsabile, coerente, sostenibile del territorio
Provaglio d’Iseo, 27 giugno 2012 – E’ stato presentato stamattina, nella cornice del Monastero di S.Pietro in Lamosa, luogo dell’identità regionale lombarda, l’Accordo tra i 18 Comuni della Franciacorta per costruire insieme il modello di sviluppo del territorio, che prevede una nuova forma di aggregazione sovracomunale volta a riprogettare, in piena condivisione, il territorio della Franciacorta con l’obiettivo di tutelarlo e valorizzarne le peculiarità ad ogni livello, per uno sviluppo responsabile, coerente, sostenibile.
A presentare questi dati è stato Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno Franciacorta (membro, tra l’altro, dell’Associazione “Comuni virtuosi”), presidente eletto dai 18 Sindaci, che rappresentano un territorio di 262 kmq abitato da oltre 146.000 persone.
“Un accordo senza precedenti – commenta Antonio Vivenzi – che costituisce un modello virtuoso di eccellenza operativa per la Franciacorta ma, anche e soprattutto, per l’intero territorio bresciano e, perché no, nazionale. Con questo progetto vogliamo andare oltre i personalismi e i colori politici, per guardare insieme nella stessa direzione per i prossimi 20 anni. Solo così, a nostro avviso, sarà possibile ridisegnare la Franciacorta nel pieno rispetto del territorio e sulle reali esigenze della popolazione, preservandone le peculiarità e le vocazioni”.
Accanto a lui, come vicepresidente, Laura Boldi (Monticelli Brusati) e il comitato esecutivo presieduto dai sindaci di Gussago (Bruno Marchina), Passirano (Daniela Gerardini) e Coccaglio (Franco Claretti).
La nuova forma di aggregazione nasce a valle di uno Studio di fattibilità per la Franciacorta, redatto dallo Studio Agoraa (specializzato in siti UNESCO), in cui i Comuni hanno dichiarato la necessità di un’idea condivisa di sviluppo socioeconomico, tramite una strategia che ne valorizzi l’identità e un tavolo di regia pubblico-privato che la traduca in progettualità e in capacità di attrarre investimenti.
“Sono convinto – conclude Vivenzi – che questa sia la strada per uscire dalla crisi: valorizzare come “sistema Franciacorta” il paesaggio e i beni culturali per produrre valore, partendo da un’economia basata sulla qualità della vita, per chi ci vive e per chi sceglie di soggiornare nelle nostre splendide località”.
Dopo aver individuato come perimetro della “Franciacorta dei sindaci” l’unica definizione normativa in vigore, ovvero il Decreto Ministeriale che riconosce la “Franciacorta dei vini”, i Sindaci hanno deciso di unirsi in un “Accordo di collaborazione”, previsto dal Testo Unico per gli enti Locali. Si tratta di una formula più snella e non onerosa, in cui ogni Comune ha un voto e viene eletto a rotazione, ogni anno, un comitato esecutivo.
Questo “Accordo” consente di avere dei sindaci eletti che parlano a nome della Franciacorta ed è stato sottoscritto da tutti i 18 Sindaci il 18 giugno u.s.: Adro, Capriolo, Cazzago S.Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelil Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rodengo Saiano e Rovato.
L’Accordo è già stato approvato in 16 consigli comunali, in cui ha raccolto il 90% dei consensi (su 217 consiglieri presenti, 195 hanno detto sì, 20 si sono astenuti e 2 hanno detto no), mentre in 7 Comuni si è votato all’unanimità.
Il Piano strategico, che partirà a breve, ha come pilastri la valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio come leva per la creazione di un’economia sostenibile, che connetta la Franciacorta con altri territori a livello nazionale e internazionale.
Il Consorzio per la Tutela del Franciacorta – oltre alla Camera di Commercio e a Cogeme spa – ha confermato la condivisione di questo percorso, mettendo a disposizione significative risorse e le proprie competenze, mentre alla Fondazione Cogeme, che ha animato la prima fase, è stato chiesto dai sindaci di proseguire nel ruolo di coordinamento organizzativo e segreteria.
Ora si apre la fase di ricerca degli altri partner interessati, per avviare il vero e proprio Piano.
Nei prossimi giorni, i Sindaci saranno impegnati nel coinvolgimento di altri partner pubblico-privati per l’avvio operativo del Piano strategico, che durerà non meno di 8 mesi.
Una volta redatto il Piano, si aprirà la terza fase del progetto (2013), dedicata a recepire il Piano negli strumenti di pianificazione, ovvero a tradurre concretamente la visione strategica e le potenzialità d’area vasta in atti procedurali e normativi (PGT, Regolamento edilizio, PTU, Piano del commercio, LLPP e altri), attuando la progettualità esecutiva prevista dagli strumenti sovraccomunali (PTR, PTCP, ecc.).