Cammino Colline del Prosecco su Cammini Aperti

IL CAMMINO DELLE COLLINE DEL PROSECCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE NEL PIÙ GRANDE EVENTO NAZIONALE DEDICATO AI CAMMINI

Farra di Soligo, 26 Marzo 2024 – 42 cammini coinvolti in tutta Italia, due per ogni regione. Questo è Cammini Aperti, una delle iniziative di “Scopri l’Italia che non Sapevi – Viaggio Italiano”, progetto congiunto di promozione turistica delle Regioni Italiane facente parte del Piano di Promozione Nazionale 2022 del Ministero del Turismo.

In Veneto “Cammini Aperti” si terrà sul Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e a Monselice Città dei Cammini.

In particolare, l’escursione ad anello prevista sulla Colline Patrimonio dell’Umanità, progettata da Giovanni Carraro, promossa dalla Regione Veneto e dall’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, si terrà sabato 13 aprile e partirà da Farra di Soligo. Un viaggio di 5,6 km tra bellezze naturali, storico e artistiche dell’area prealpina trevigiana, parte della seconda tappa del Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Si tratta in particolare del tratto da Col San Martino al Monte Moncader. La partenza è prevista, infatti, dal centro storico di Col San Martino, una frazione del comune di Farra di Soligo, per raggiungere, salendo tra le vigne, la Chiesina di San Vigilio che, edificata nel X secolo, fu utilizzata come vedetta e punto di osservazione durante la Grande Guerra. Poi il percorso prosegue su sterrate che offrono alla vista gli splendidi panorami sulle colline circostanti, verso le Torri di Credazzo. Si raggiungeranno infine le pendici del monte Moncader, dove la pendenza si farà più sostenuta in vista di Campo Farel, per poi scendere tra le vigne in direzione di Borgo Canal Vecchio e dirigersi verso la Chiesa ottagonale di San Martino, luogo da sempre meta di pellegrinaggio. Un tempo, infatti, i futuri genitori andavano qui a “cavar” il nome del nascituro, affinché potesse crescere sano e forte, perché la mortalità era frequente. Una tradizione che ancora oggi continua: le coppie desiderose di avere figli possono chiedere un’intercessione al Santo, impegnandosi a chiamare il figlio con il nome pescato da un’urna conservata all’interno dell’edificio.

L’escursione continuerà superando il ponte sul torrente Raboso, per poi tornare in centro a Col San Martino per completare l’anello.

Il progetto “Cammini Aperti” è ideato dalla Regione Umbria ed ha come obiettivo quello di diventare il più importante evento nazionale dedicato ai sentieri/itinerari, promuovendo i valori dell’accessibilità.  A essere coinvolti nel progetto anche due importanti realtà il CAI – Club Alpino Italiano e FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap. Il CAI, Ente pubblico vigilato dal Ministero del Turismo, ha lavorato selezionando 21 cammini, uno per ogni regione, e identificato un tratto di questi – di lunghezza variabile – sui quali portare persone con difficoltà motoria mediante l’impiego di Joilette e/o carrozzine.

Inoltre, su tutti e 42 cammini lo stesso darà informazioni, distribuendo un vademecum, per incentivare la pratica responsabile dell’outdoor. FISH, invece, si impegnerà attivamente per garantire l’accessibilità di questi percorsi, lavorando affinché le persone con disabilità possano partecipare pienamente alle escursioni.

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